Maëlys: un’artista tra musica e insegnamento

Il progetto di Maëlys, aka Marilisa Scagliola, nasce nel 2017 con forti influenze di lingue estere, che ha sempre studiato con passione fin dalle superiori, che portano a un riuscitissimo debutto in inglese nel 2018 con l’album Mélange, con cui si aprono anche le porte dei festival. La musicista ha all’attivo tre album ricchi di tracce molto personali e alcuni eventi live per l’uscita dell’ultimo album.

Oltre ad essere un’artista verificata da Spotify è anche un’insegnante di Lingue straniere e, attualmente, insegna russo nella nostra scuola. Abbiamo allora deciso di incontrarla e di farle qualche domanda sul suo percorso lavorativo e musicale.

Come ha iniziato a fare musica?

In realtà ho sempre cantato da quando avevo tre anni e cantavo con “Anastacia” alla tv; penso che comunque questa passione venga da mio padre, che è sempre stato un pianista. Il vero boom è arrivato al liceo: facevo anche io il liceo linguistico e avevano questa sala musica strabella, insonorizzata, e c’erano molti ragazzi con la mia stessa passione per la musica e tra questi ho incontrato due ragazzi con cui poi ho anche lavorato e lavoro ancora attualmente e insieme abbiamo iniziato a scrivere canzoni, dopo la fine del liceo. Ho iniziato poi a produrli all’Università. 

Come riesce ad equilibrare insegnamento e musica?

In realtà è fantastico perché prima volevo fare la traduttrice ma mi sono accorta che non avrei avuto più tempo da dedicare alla musica e quindi poi ho provato con l’insegnamento, anche grazie a due miei coinquilini che mi hanno indirizzata per via del mio carattere, e da lì mi sono accorta che le due cose erano facilmente conciliabili, perché solitamente la mattina sono da voi, il pomeriggio correggo le verifiche o scrivo e poi ho tempo la sera per le prove e i live. Poi d’estate sono comunque libera di fare i tour quindi è tutto bilanciato.

 Qual è il suo ricordo preferito legato alla sua musica?

Allora, penso il primo tour che ho fatto nel 2018. Avevo 19 anni, sostanzialmente per la prima volta ho girato tutta Italia e ho capito cosa volesse dire avere tante persone sotto il palco, fare i live fuori dalla tua zona di comfort, con tante persone che non conosci e che comunque sono lì a supportarti. Contate che feci 40 date e lì ho capito che volevo fare quello nella vita.

 Dove trova l’ispirazione per le sue canzoni?

Io sono una persona riflessiva e spesso trovo ispirazione nelle piccole cose alle quali di solito non diamo peso. I miei ultimi due dischi sono basati sulle piccole mancanze che sto sperimentando da quando mi sono allontanata da casa mia, come per esempio il mare o la luce che entra dalle finestre di casa mia, oppure il mio ultimo disco è sulla costante sensazione di corsa che sperimentiamo nella nostra generazione, perché dobbiamo sempre correre per trovare il nostro posto nel mondo. 

Ha mai avuto dei ripensamenti sulla scelta di fare musica piuttosto che su quella di insegnare?

No, non ho mai avuto ripensamenti perché sono due cose che amo moltissimo. Ovviamente vorrei che la musica diventasse il mio lavoro 24/7, ma mi piace moltissimo anche insegnare quindi se arrivasse un giorno l’opportunità sarebbe difficilissimo scegliere.

 La sua famiglia l’ha sempre supportata?

Allora, sono sempre stati molto realisti con me, nel senso che non mi hanno mai detto “Ma sì, sicuramente sarai un grandissima popstar” o cose così, però comunque ai miei concerti ci vengono quindi direi che mi supportano.

 Suona qualche strumento?

Sì, suono il pianoforte e l’ukulele tutto da autodidatta, nonostante mio padre sia un pianista e abbia studiato questo strumento per tanto tempo. Avrei voluto tanto imparare a suonare il violino.

 Il suo cantante o gruppo preferito? E la sua canzone preferita?

Ah, domanda difficile… Così direi che il mio cantante preferito è Frank Ocean seguito subito dopo da Sampha. In quanto a gruppi non saprei proprio.

Parlando di canzoni invece penso mi abbiate fatto la domanda più difficile al mondo, come si fa a scegliere? Vabbè, comunque penso “Seigfried” di Frank Ocean.

 La sua canzone preferita tra quelle che ha scritto?

Oddio, allora forse… “Me ne andrò”, un pezzo molto triste del mio penultimo disco anche perché è stato scritto per una persona che non se lo meritava affatto.

Chiara L. (2U) e Chiara M. (2L)


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