Il Romero nella nazionale di kickboxing

Abbiamo deciso di condividere l’intervista a Matteo (5D) e Gaia (2L), due atleti di kickboxing, perché riteniamo che sia importante raccontare le esperienze dei nostri giovani atleti, che hanno affrontato molte sfide lungo la loro carriera, come per esempio la partecipazione con la nazionale azzurra agli Europei in Turchia.

I due atleti, nonostante tutte le preoccupazioni, le ansie e le paure, non hanno mai smesso di credere nelle proprie capacità, ma soprattutto non hanno mai perso la motivazione per continuare a praticare questo sport.

Tuttavia molti di voi si staranno chiedendo: “Come mai degli atleti con una forte passione potrebbero perdere la motivazione verso il proprio sport del cuore?” La risposta è che gli atleti di kickboxing e la disciplina sono davvero poco valorizzati. Basta leggere alcune frasi che un altro giovane atleta, Karim, ha scritto riguardo all’argomento:


Siamo atleti professionisti, pur non essendo atleti professionisti: ci alleniamo due volte al giorno quasi tutti i giorni, con sedute anche di due ore e mezza di allenamento. Siamo costantemente sottoposti a stress fisico e mentale e questa cosa non è ben compresa da tutti.

Facciamo sacrifici enormi per raggiungere obiettivi straordinari, tutto questo per cosa? Per soldi? No, assolutamente no. Non abbiamo mai visto un centesimo, anzi dobbiamo ancora pagarci le gare.
Per passione? Sì, ma non é tutto. La passione piano piano si affievolisce anche se non sparisce mai se è vera.
Per la gloria? Sì, ma è fine a se stessa. Quando vinci sei il campione agli occhi di tutti ma quando torni a casa torni ad essere uno dei tanti.
E allora per cosa? Perché ogni viaggio, ogni gara, ogni vittoria, ogni sconfitta, ogni allenamento, ogni calcio, ogni blitz, ogni difesa, hanno un valore inestimabile nella mia vita. Lo sport mi ha permesso di diventare quello che sono, mi ha permesso di crescere e maturare, mi ha permesso di rialzarmi da periodi veramente brutti, mi ha permesso di conoscere persone, di conoscere altre realtà al di fuori della città in cui vivi.
Tutto questo per dire cosa? Lo sport, almeno, per quanto mi riguarda, è il giusto mezzo per arrivare lontano, non solo come atleti, ma come persone.
Spero per tanto che per il rispetto degli atleti, le cose possano cambiare”.

Elisa L. (2L) ed Eleonora L. (2M)


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