Come sta?
Bene, grazie…ma non mi aspettavo un’intervista!
Perché ha scelto di fare questo lavoro?
Ho sempre desiderato insegnare, entrare in relazione con i bambini, con i ragazzi e suscitare curiosità da far spalancare la bocca mi hanno sempre appassionata. Certo, con i bambini è più immediato; con gli adolescenti, non è sempre facile, ma credo di essere stata capace di appassionare ed emozionare tanti studenti attraverso i saperi delle mie discipline.
Da quanti anni insegna?
Insegno da quasi 42 anni. Sono insegnante di filosofia e scienze umane, al Romero da 6 anni.
Che cosa le piace dei suoi alunni? Che cosa le piace di meno?
Mi fanno sorridere la loro spontaneità e la loro leggerezza, mentre mi dispiace quando non sfruttano a pieno le potenzialità che possiedono.
Secondo lei, perché alcuni alunni ritengono voi professori così distanti?
A mio parere dipende tutto dalle modalità comunicative con le quali si entra in relazione; nel processo di insegnamento e apprendimento tutto si gioca nella relazione. Se la relazione non funziona, non è mai tutta colpa dell’uno o dell’altro, ed entrambe le parti devono essere disponibili a mettersi in gioco.
Al di fuori della scuola, quali sono le sue passioni principali?
Mi piace molto viaggiare, mi appassiona cucire e amo occuparmi dei bambini delle mie amiche. Inizialmente ho insegnato alla scuola dell’infanzia e ancora mi piace stare coi piccoli e ai bimbi piace lasciarsi coinvolgere in semplici giochi con me.
Quali differenze maggiori nota fra gli studenti di oggi e come era lei durante le superiori?
Quel che noto è l’enorme fatica degli studenti di oggi a mettere impegno in ciò che fanno, questo implica la rinuncia a raggiungere un obiettivo considerato troppo “alto” e qualche volta ad intraprendere una strada meno faticosa.. Vogliono tutto e subito e, se non è così, rinunciano alle prime difficoltà. L’apprendimento in ogni suo ambito è un cambiamento, che avviene con fatica, sforzo ed impegno. Imparare significa lasciarsi emozionare, ma anche faticare e penso, purtroppo, che tanti giovani d’oggi si siano dimenticati di ciò.
Chi le ha passato il sogno di insegnare?
La mia maestra delle elementari. Lei mi ha insegnato ad ascoltare e ad amare la conoscenza, a sollecitare la curiosità e, attraverso il suo esempio, mi ha insegnato che anche nelle persone più in difficoltà ci sono risorse che possono emergere attraverso strategie mirate.
Il mio percorso professionale termina quest’anno… Sono contenta di aver raggiunto questo traguardo, anche se mi spiace un po’ lasciare l’insegnamento e i ragazzi, ma certamente mi occuperò della mia piccola pronipote e mi dedicherò alle mie passioni.
Giulia e Margherita (2 M)
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