Dibattito #3 – La scuola forma e dovrebbe formare persone o lavoratori?

Giovedì 19 dicembre, a meno di una settimana dalle vacanze natalizie, il gruppo dibattito si è riunito per parlare di un tema piuttosto intricato: la scuola forma e dovrebbe formare persone o lavoratori?

Riguardo alla prima domanda (la scuola forma persone o lavoratori?) l’opinione più condivisa è stata quella che afferma che sia tutto condizionato da tre elementi principali: dai professori che si hanno, e quindi dal metodo di insegnamento dell’insegnante (se si fanno collegamenti con l’attualità o no, se si pensa strettamente ad insegnare a vivere a futuri lavoratori e studenti universitari o anche a futuri cittadini e persone), dall’indirizzo di studi scelto, quindi dipende se è stato scelto un indirizzo più di studio e con materie più di studio e umanistiche come la maggior parte dei licei, oppure qualche indirizzo più tendente a preparare gli studenti per il lavoro come l’istituto professionale o tecnico.

Il terzo elemento da cui dipende la risposta alla prima domanda è l’alunno stesso: se l’alunno sperimenta la scuola in modo più attivo e quindi vivendo l’ambiente scolastico al massimo, cercando di fare collegamenti con l’attualità anche da solo, visto che spesso a lezione si riescono solo ad accennare i fatti senza spiegarli in modo approfondito, ne uscirà anche come persona oltre che lavoratore. Al contrario invece un alunno che vive la scuola in modo più passivo, facendo il minimo indispensabile e solo ciò che ritiene strettamente collegato alle sue materie di indirizzo, uscirà dalla scuola avendo assemblato poco sull’ambiente che lo circonda se non gli aspetti relativi a ciò che gli interessa, e quindi sarà perlopiù formato nell’aspetto lavorativo rispetto a quello personale.

Ci siamo poi posti la seconda domanda (la scuola dovrebbe formare persone o lavoratori?) e la nostra posizione è dipendente dall’indirizzo scelto: il liceo dovrebbe concentrarsi di più dal punto di vista della persona piuttosto che del lavoratore, mentre il tecnico e il professionale, ovviamente, dovrebbero focalizzarsi sul formare lavoratori, ma sempre con una base (maggiore è meglio è) che si focalizza sul creare la persona. Soprattutto perché alla fine delle scuole superiori molti cambiano completamente strada, scegliendo indirizzi opposti all’università, dato che ci ritroviamo a scegliere quello che vorremmo seguire da ragazzini, a 13/14 anni, e quindi spesso ci ritroviamo a fare scelte sbagliate condizionate da opinioni altrui oppure semplicemente perché non siamo ancora sicuri di ciò che vorremmo fare.

A un certo punto però ci siamo ritrovati a riflettere riguardo alla standardizzazione della vita: effettivamente dopo alla scuola si pensa a se stessi o come lavoratori o studenti, eppure non sono le uniche due strade. Per quanto un lavoratore debba per forza essere anche una persona, una persona non per forza deve essere un lavoratore.

Eppure anche ciò varia in base alle nostre visioni, poiché la visione del “lavoratore” può cambiare in base a se si intende un lavoratore che pensa di più al profitto e alla sua figura individuale, o al lavoratore che cerca di aiutare gli altri e pensa a se stesso come alla fonte di qualcosa che potrebbe dare al mondo per migliorarlo.

Possiamo quindi concludere dicendo che effettivamente le risposte a queste domande sono molto variabili e dinamiche, eppure bisognerebbe avere sempre una base a scuola che ci forma come persone innanzitutto e poi come lavoratore.


Commenti

Una risposta a “Dibattito #3 – La scuola forma e dovrebbe formare persone o lavoratori?”

  1. Avatar Laura Morarelli
    Laura Morarelli

    Mi ha fatto molto piacere che vi piacciano i collegamenti con l’attualità e devo dire che sono i contenuti che i miei studenti credo apprezzino di più. Forse quando si è giovani si fa fatica a capire tante cose ma facendo dello studio una pratica quotidiana è possibile arrivare a un alto grado di consapevolezza, che è diverso per ogni persona. Ancora di più mi è piaciuto il fatto che abbiate considerato l’importanza che ha nella scelta del lavoro cercare di fare qualcosa che arricchisca il mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *