Questa è una mia riflessione a proposito dei fatti avvenuti a Pisa. Se vuoi scrivere cosa pensi a riguardo, lascia un commento o invia una email all’indirizzo giornalino@isisromero.it.
Il 23 febbraio a Pisa degli studenti che stavano facendo una manifestazione pacifica per chiedere il cessate il fuoco in Palestina sono stati manganellati dalla polizia. Questo è avvenuto perché i giovani che si battono per le cause che hanno a cuore sono percepiti, da chi detiene il potere, come una minaccia, poiché possono avere le capacità di movimentare molta gente.
Secondo me il vero pericolo non sono i giovani che protestano, ma i giovani disinteressati. I giovani passivi. I giovani che non si fanno un’opinione. I giovani che delegano agli adulti il compito di prendere decisioni fondamentali per le loro vite.
Chi prenderà in mano il futuro della nostra generazione? A cosa serve lamentarsi del sistema se non si fa nulla per cambiarlo?
I giovani non sono da sedare né da reprimere. Al contrario, sono da ascoltare e stimolare e devono essere fornite loro non opinioni già formate ma strumenti per farsene di proprie. Dovrebbe essere questo uno degli scopi primari della famiglia, della scuola e degli altri molteplici luoghi di formazione.
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