Come sta?
Sono molto stressata, la scuola mi occupa moltissimo tempo, mi mette ansia saper di avere delle scadenze da mantenere.
Perché ha scelto di fare questo lavoro?
L’ho scelto perché alcuni miei insegnanti mi hanno trasmesso questa passione. Inizialmente, però, mi stavo preparando per diventare avvocato e nel frattempo ho provato a fare una supplenza e mi è piaciuto. A dire la verità ci sono volte in cui penso di cambiare mestiere perché sono molto sotto stress.
Che cosa la fa sorridere a scuola?
I ragazzi e soprattutto i miei colleghi che riescono a tranquillizzarmi un po’ con le loro parole.
Cosa le piace di più dei suoi alunni? e la cosa che le piace di meno?
Quello che mi piace è che sono semplici, genuini, quando si preoccupano per me e quando c’è collaborazione. Non mi piace quando mi chiedono dei favori e io non posso aiutarli perché devo rispettare delle scadenze e quando copiano, perché significa non portare rispetto al mio lavoro.
Perché, secondo lei, gli alunni ritengono voi professori così distaccati?
Forse perché alcuni, non chiedendo neanche un “come state”, creano un muro, mentre altri lo fanno per mantenere un rapporto di autorevolezza. È difficile creare una via di mezzo e secondo me ci vuole anche un carattere adatto.
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