Dibattito #1 – Parlare di salute mentale sui social

Mercoledì 23 ottobre si è svolto al Romero il primo dibattito, durante il quale abbiamo dialogato circa i pro e i contro di parlare di salute mentale sui social.

Sicuramente un aspetto positivo è che, anche grazie ai social, negli ultimi anni il benessere psicologico non è più un tabù (o almeno non come prima) e se ne parla più liberamente. Più liberamente però significa anche con meno filtri, rendendo disponibili online contenuti non adatti ad un pubblico giovane o sensibile. Un post o un reel sul tema può aiutare qualcuno a rendersi conto di avere un problema o a mettere a fuoco un disagio e dargli un input per cercare aiuto anche attraverso la terapia. Lo stesso post o reel però può essere malsano per soggetti più fragili, che attuano un meccanismo di emulazione, ovvero in seguito alla visione di un certo contenuto sviluppano comportamenti autolesionistici che prima non presentavano o si forniscono autodiagnosi errate. Quando siamo da soli davanti ad uno schermo, infatti, tendiamo a rispecchiarci in molto di ciò che vediamo.

Inoltre occorre tenere a mente che per divulgare informazioni bisogna essere competenti: creare contenuti sulla salute mentale (e non solo) senza avere le conoscenze necessarie, anche se in buona fede, può essere nocivo per chi ne usufruisce.

I social possono essere un canale valido per diffondere un messaggio importante riguardo al benessere psichico: “non sei solo”.

Insomma, nell’ambito della salute mentale i social hanno una valenza positiva nel momento in cui promuovono la terapia e trasmettono alle persone che non sono sole, ma se utilizzati a sproposito rischiano di normalizzare disturbi, che di conseguenza vengono presi sottogamba, e di innescare meccanismi disfunzionali in individui che si trovano già in un momento di difficoltà.

Abbiamo terminato l’incontro chiedendoci “cosa possiamo fare noi, nel nostro piccolo?”, domanda che ci porremo dopo ogni dibattito. Questa volta le risposte sono state non pubblicare contenuti su materie su cui non siamo ben informati, segnalare post e reels inappropriati, non ripubblicarli e non mettere likes o commenti, in modo da non far aumentare il grado di viralità.


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