#2 Algoritmi e titoli ingannevoli: l’informazione al tempo dei social

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Oggi l’informazione è più facilmente reperibile e accessibile di sempre e al contempo più manipolata (e manipolabile) che mai.

La grande maggioranza degli adolescenti utilizza i social, soprattutto Instagram, come fonte primaria di informazione, come è emerso da un sondaggio estemporaneo del giornalista Marco Carrara sabato 17 febbraio durante un incontro con gli studenti del Romero all’Auditorium di Albino.

Tuttavia i social, a causa dell’algoritmo che propone all’utente contenuti simili a quelli già visualizzati, rischiano di mostrarci una visione univoca della realtà, confermandoci valori in cui già crediamo e “martellandoci” sempre sugli stessi fronti.

Inoltre spesso i post su Instagram presentano titoli accattivanti per attirare likes. Il problema è che molti utenti leggono solo i titoli senza approfondire.

Per questi motivi ritengo che nelle scuole (a partire dalle elementari, con i modi adeguati) dovrebbero esserci dei momenti dedicati alla lettura e all’analisi di fatti di cronaca, in modo che gli studenti apprendano come discernere le informazioni attendibili da quelle che non lo sono, diventando così meno soggetti, se non immuni, alla manipolazione mediatica a cui tutti siamo esposti. Inoltre queste circostanze favorirebbero confronti tra idee e visioni differenti.


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