“Dead Poets Society” è un libro di N. H. Kleinbaum, pubblicato per la prima volta da Bantam Books l’8 settembre 1998. L’autrice fu una scrittrice e giornalista americana, purtroppo, deceduta lo scorso 24 ottobre all’età di 76 anni.
Il libro, tradotto in più lingue, e da cui è stato tratto anche un film con lo stesso titolo (o “Attimo Fuggente” se visualizzato in italiano), si concentra sulla vita di alcuni ragazzi, principalmente Neil, Charlie, Cameron, Knox, e Todd, che frequentano la prestigiosa scuola Welton nel 1958.
Proprio in quello stesso anno inizia a insegnare all’interno dell’istituto un nuovo professore, il signor Keating, con dei metodi di insegnamento non convenzionali e molto criticati dai colleghi e dai genitori degli studenti. Vedremo poi come l’intervento del nuovo docente cambierà le vite degli studenti.
All’interno di questo romanzo verranno affrontati temi come l’individualità, la libertà di pensiero, e delle riflessioni sul sistema educativo, il tutto attraverso la poesia e gli effetti e conseguenze che essa avrà su ognuno dei ragazzi.
Oltre alla presenza del principio del “Carpe Diem”, che ci viene costantemente ricordato, troviamo anche varie altre frasi che hanno colpito di più i lettori, per esempio questa frase pronunciata dal professor Keating: “Non limitate la poesia alla parola. La poesia si può trovare nella musica, in una fotografia, nel modo in cui viene preparato un pasto – in tutto ciò che ha in sé qualcosa di rivelatorio. Può esistere nelle cose più quotidiane, ma non deve mai, mai essere ordinaria.”
Tra colpi di scena, momenti divertenti e momenti un po’ più tristi, conosceremo i protagonisti e li guarderemo imparare a conoscere se stessi cercando di rincorrere i propri sogni.
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